La prima impronta storica è stata rappresentata dalla costruzione dei rivestimenti in ferro delle ruote che hanno trasportato la prima campana dei caduti all’Ossario di Rovereto.
La successiva svolta nella tipologia di produzione è avvenuta durante la Seconda Guerra con l’affiancamento della costruzione di carri-officina militari in legno e ferro.
Trascorsi una decina d’anni dalla fine della Guerra, il mercato della mascalcia andò in crisi per l’abbandono dei campi e di conseguenza della manodopera animale: occorreva trovare una nuova strada; siamo nel 1960, l’azienda cambia nome e diventa Albino Leonardelli di Bruno Leonardelli.
La produzione, così, si adeguò alla costruzione e messa in opera di carpenteria in ferro media e leggera alla quale venne affiancata la serramentistica in alluminio.
Con il trascorrere degli anni anche questo non era sufficientemente redditizio e si cominciò a collaborare con aziende nel campo automobilistico, agricolo, termico e alimentare alle quali venivano fornite lavorazioni quali assemblaggio, saldatura, taglio, verniciatura, zincatura. L’azienda ebbe così modo di crescere ancora all’interno di una scena economica che sempre più necessitava di innovazione.
Nel
1982 l’azienda cambia nome e diventa Bruno Leonardelli di Leonardelli Mauro e continua in questa attività prediligendo dapprima il settore termico e alimentare, per poi specializzarsi esclusivamente nella fornitura di carpenteria in ferro e inox per il settore alimentare.
Accumulando esperienza nel campo grazie ad una stretta collaborazione con aziende leader nel settore, l’azienda ha avuto modo ancora di svilupparsi, avvalendosi sempre di nuove tecnologie, qualità d’esecuzione e diventando un punto di riferimento indispensabile per le aziende di cui era fornitrice.
Nel
2002 i vertici dell’azienda per cui maggiormente si produceva ha deciso di chiudere, lasciando un vuoto produttivo considerevole.
Ecco che l’azienda comincia a sentire il bisogno di convertire le sue tecnologie verso nuove lavorazioni; ma non è così semplice: il mercato ormai è cambiato e la realtà artigiana non è più apprezzata come un tempo: è il momento di un nuovo investimento.